Bike to coast in libertà
Sulle due ruote fra lidi e pinete nella provincia di Teramo
Bike to coast in libertà
Sulle due ruote fra lidi e pinete nella provincia di Teramo
Bike to coast in libertà
Sulle due ruote fra lidi e pinete nella provincia di Teramo

Siete pronti a scoprire la “via verde” dell’Adriatico? Ve ne proponiamo un lungo tratto: 46 km di pura bellezza da percorrere in bici in circa tre ore, su una pista che si snoda in provincia di Teramo, fra spiagge dorate e fondali turchini.

Tappa 1
Silvi Marina

Inforcate la vostra due ruote e partite da Silvi Marina: venendo da Pescara è la prima delle “sette sorelle” della costa teramana, che si assomigliano per il paesaggio e per il litorale basso e sabbioso. Proprio qui è nata nel 1937 la Saila, una delle maggiori aziende per la lavorazione di liquirizia italiana… non vi stupite se ne sentite l’intenso profumo nell’aria.

Durante la vostra pedalata fermatevi un attimo e volgete lo sguardo verso il borgo di Silvi Alta: spicca il possente muraglione ad archi su cui poggia il Belvedere che regala uno straordinario panorama sul Gran Sasso e sulla costa.

Inforcate la vostra due ruote e partite da Silvi Marina: venendo da Pescara è la prima delle “sette sorelle” della costa teramana, che si assomigliano per il paesaggio e per il litorale basso e sabbioso. Proprio qui è nata nel 1937 la Saila, una delle maggiori aziende per la lavorazione di liquirizia italiana… non vi stupite se ne sentite l’intenso profumo nell’aria.

Durante la vostra pedalata fermatevi un attimo e volgete lo sguardo verso il borgo di Silvi Alta: spicca il possente muraglione ad archi su cui poggia il Belvedere che regala uno straordinario panorama sul Gran Sasso e sulla costa.

Tappa 2
Pineto

Pineto dista 7 km, ma prima incontrate l’Area marina protetta Torre del Cerrano, un eden per la salvaguardia, il ripopolamento e lo studio dell’ecosistema marino, con un fortilizio tra le dune del 1568, un tempo baluardo contro i saraceni. Oggi ospita la Biblioteca e il Museo del Mare. 

A Pineto l’acqua, a pochi metri da voi, è sempre più limpida e l’aria si fa più fine grazie alla suggestiva pineta da cui il paese prende il nome: con l’ombra e le sue piante, crea un microclima molto favorevole durante la stagione estiva, ricco di ossigeno e aria marina, particolarmente adatto proprio quando si fa attività all’aria aperta.

Pineto dista 7 km, ma prima incontrate l’Area marina protetta Torre del Cerrano, un eden per la salvaguardia, il ripopolamento e lo studio dell’ecosistema marino, con un fortilizio tra le dune del 1568, un tempo baluardo contro i saraceni. Oggi ospita la Biblioteca e il Museo del Mare. 

A Pineto l’acqua, a pochi metri da voi, è sempre più limpida e l’aria si fa più fine grazie alla suggestiva pineta da cui il paese prende il nome: con l’ombra e le sue piante, crea un microclima molto favorevole durante la stagione estiva, ricco di ossigeno e aria marina, particolarmente adatto proprio quando si fa attività all’aria aperta.

Tappa 3
Roseto degli Abruzzi

Una volata di 10 km pedalando tra spiaggia libera e campi coltivati e raggiungete Roseto degli Abruzzi, oltre cento anni di tradizione marinara, con un delizioso arenile, un’altra pineta e un apprezzato porto turistico. 

Nei dintorni è la Riserva naturale del Borsacchio, una distesa di circa 3 chilometri con dune e tratti di macchia mediterranea, habitat di un raro volatile, il Fratino, minuscolo trampoliere bianco che nidifica sulla spiaggia.

Una volata di 10 km pedalando tra spiaggia libera e campi coltivati e raggiungete Roseto degli Abruzzi, oltre cento anni di tradizione marinara, con un delizioso arenile, un’altra pineta e un apprezzato porto turistico. 

Nei dintorni è la Riserva naturale del Borsacchio, una distesa di circa 3 chilometri con dune e tratti di macchia mediterranea, habitat di un raro volatile, il Fratino, minuscolo trampoliere bianco che nidifica sulla spiaggia.

Tappa 4
Giulianova

Di nuovo sul lungomare, costeggiate la ferrovia e, superato un ponte di legno sul fiume Tordino, in meno di 5 km vi dirigete a Giulianova, dove la ciclabile passa anche attraverso il Porto, circondato da spiagge, la cui origine risale all’epoca romana, quando esisteva ancora Castrum Novum, l’antico nucleo abitativo della città.

Il molo sud o porto “vecchio” conserva tutto il fascino della cultura del mare: durante la vostra pedalata, se vi capita, fermatevi a chiacchierare con uno dei pittoreschi “personaggi” della marineria che si incontrano tra i caliscendi, strutture in legno affacciate sull’acqua, usate per la piccola pesca e oggi luoghi di ritrovo. 

Di nuovo sul lungomare, costeggiate la ferrovia e, superato un ponte di legno sul fiume Tordino, in meno di 5 km vi dirigete a Giulianova, dove la ciclabile passa anche attraverso il Porto, circondato da spiagge, la cui origine risale all’epoca romana, quando esisteva ancora Castrum Novum, l’antico nucleo abitativo della città.

Il molo sud o porto “vecchio” conserva tutto il fascino della cultura del mare: durante la vostra pedalata, se vi capita, fermatevi a chiacchierare con uno dei pittoreschi “personaggi” della marineria che si incontrano tra i caliscendi, strutture in legno affacciate sull’acqua, usate per la piccola pesca e oggi luoghi di ritrovo. 

Tappa 5
Tortoreto Lido

Subito dopo è Tortoreto Lido, che vi appare dopo 4 km con il suo lungomare trapuntato di palmizi e con un piccolo gioiello, la villa del II secolo “Domus Muracche”, a testimonianza della fondazione della città in epoca romana. 

I resti della struttura mostrano come questa fosse composta dalla Pane Fructuria, dove si producevano vini e oli pregiati, e da una parte residenziale affacciata sul mare, dove si possono ancora ammirare magnifici mosaici bianco-azzurri e un muro di terrazzamento.

Subito dopo è Tortoreto Lido, che vi appare dopo 4 km con il suo lungomare trapuntato di palmizi e con un piccolo gioiello, la villa del II secolo “Domus Muracche”, a testimonianza della fondazione della città in epoca romana. 

I resti della struttura mostrano come questa fosse composta dalla Pane Fructuria, dove si producevano vini e oli pregiati, e da una parte residenziale affacciata sul mare, dove si possono ancora ammirare magnifici mosaici bianco-azzurri e un muro di terrazzamento.

Tappa 6
Alba Adriatica

Non fate in tempo a godervi lo spettacolo e siete già ad Alba Adriatica, con la sua sabbia argentata, sul tratto di ciclabile tra i più “antichi” della regione Abruzzo. Da un lato affaccia sulla rigogliosa pineta e offre numerose deviazioni per esplorare e addentrarsi nell’entroterra, ricco di fascino e di bellezza; dall’altro si pedala con vista sul mare Adriatico, con la possibilità di sostare in qualche spiaggia nascosta durante la bella stagione. 

In una di queste, in un tratto di spiaggia libera, è stata individuata la presenza del Fratino e del Giglio di mare, un fiore caratteristico della costa abruzzese; grazie alla gestione del WWF Teramo, qui si cerca di mantenere un ecosistema adatto per la loro sopravvivenza.

Non fate in tempo a godervi lo spettacolo e siete già ad Alba Adriatica, con la sua sabbia argentata, sul tratto di ciclabile tra i più “antichi” della regione Abruzzo. Da un lato affaccia sulla rigogliosa pineta e offre numerose deviazioni per esplorare e addentrarsi nell’entroterra, ricco di fascino e di bellezza; dall’altro si pedala con vista sul mare Adriatico, con la possibilità di sostare in qualche spiaggia nascosta durante la bella stagione. 

In una di queste, in un tratto di spiaggia libera, è stata individuata la presenza del Fratino e del Giglio di mare, un fiore caratteristico della costa abruzzese; grazie alla gestione del WWF Teramo, qui si cerca di mantenere un ecosistema adatto per la loro sopravvivenza.

Tappa 7
Martinsicuro

Altro ponte ciclopedonale sul Vibrata, e attraversate l’area di Villa Rosa che, fino a Martinsicuro, presenta un biotopo costiero che interessa le dune. Pedalando sul lungomare, infatti, in un tratto di spiaggia libera incontaminata e protetta, incontrate quest’area, che rappresenta il più importante esempio di ricostituzione di un ambiente dunale in Abruzzo, in grado di conservare oltre 40 specie botaniche autoctone e spontanee tipiche della costa.

Ecco, infine, la città del “mastro portolano” Martin da Seguera, con la sua spiaggia di 6 km e la sua torre di avvistamento. 

Una breve sosta per rigenerarsi e poi, se non vi sentite stanchi, tornare indietro sarà solo un piacere.

Altro ponte ciclopedonale sul Vibrata, e attraversate l’area di Villa Rosa che, fino a Martinsicuro, presenta un biotopo costiero che interessa le dune. Pedalando sul lungomare, infatti, in un tratto di spiaggia libera incontaminata e protetta, incontrate quest’area, che rappresenta il più importante esempio di ricostituzione di un ambiente dunale in Abruzzo, in grado di conservare oltre 40 specie botaniche autoctone e spontanee tipiche della costa.

Ecco, infine, la città del “mastro portolano” Martin da Seguera, con la sua spiaggia di 6 km e la sua torre di avvistamento. 

Una breve sosta per rigenerarsi e poi, se non vi sentite stanchi, tornare indietro sarà solo un piacere.

durata
1 giorno
lunghezza
46 km
periodo
primavera + estate + autunno
tipo
vacanza attiva + natura
difficoltà
media
n. tappe
7
bike to coast bici pista ciclabile natura mare pineta sette sorelle vacanza attiva costa
Cosa visitare
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