Sant’Egidio alla Vibrata
Un gioiello abruzzese ai confini con le Marche
Sant’Egidio alla Vibrata, abitato dal Paleolitico e poi antico vico romano noto come Ilium, catturerà il vostro sguardo con le sue graziose peculiarità. In questo luogo, dopo le incursioni barbariche, i benedettini fondarono un'abbazia e l’attuale centro abitato, restituendo tranquillità alla comunità.

Una passeggiata per il centro storico vi farà respirare la sensazione di vicinanza con un passato tanto lontano quanto presente nella memoria territoriale. 

La Chiesa di Sant’Egidio Abate, risalente al XII secolo, in stile romanico, nacque appunto come priorato monastico dell’Abbazia benedettina di Monte Santo su una preesistente chiesa dell’VIII secolo. La struttura, rimodellata nel tempo con decorazioni gotiche, è stata realizzata a tre navate con abside rotonda e presenta finestre monofore con archivolto in pietra in un solo blocco, elementi tipici dell’architettura abruzzese. Le capriate risalgono al XV secolo, mentre la facciata venne rifatta nel 1524 e il campanile innalzato nel 1555.

Passando dall’antico al moderno, merita una visita la Chiesa del Sacro Cuore di Gesù, progettata nel 1948 dall’architetto Dante Tassotti. L’edificio è composto da un corpo cilindrico centrale in mattone rosso e da un porticato che precede i tre portali d’ingresso in bronzo, sulle cui ante sono presenti figure in bassorilievo di scene iconografiche cristiane. Sulla parte posteriore a destra si appoggia un campanile a base quadrata che termina con una cuspide.  

Vi suggeriamo, quindi, di raggiungere Faraone antico, piccolo borgo di origini longobarde, feudo di diverse famiglie nobiliari, tra cui quella dei baroni Ranalli. Questa frazione, oggi disabitata e dalle mura ormai ricoperte dalla vegetazione, mostra ancora la sua unicità architettonica: l’antica Porta d’accesso conserva una gloriosa bellezza, lasciando immaginare suoni e scene della vita quotidiana che un tempo animava il paese.

Se siete arrivati al momento di sedervi a tavola, potete assaporare i salumi artigianali tipici di questo territorio, frutto dell’antica arte della lavorazione della carne suina che Sant’Egidio può ancora vantare. In particolare la ventricina teramana, preparata macinando finemente carne e lardo di suino con sale dolce di Cervia ed erbe aromatiche; il salume viene poi insaccato nello stomaco di maiale o confezionato in vasetto, da spalmare sul pane. Assaggiate anche le pallotte cace e ove, polpette realizzate con uovo, formaggio e mollica di pane, cotte in un sugo che ne assorbe profumi e sapori. Uniche.

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