Notaresco
Sospeso nella tranquillità delle colline teramane
Siete alla ricerca di benessere, magari immersi nella natura? Notaresco è il luogo giusto dove respirare la quiete di un borgo medievale, arroccato sulle colline e circondato dal recinto difensivo delle case.

D’altra parte il paese era proprietà di Lotario, nipote di Carlo Magno, da cui deriverebbe il suo nome come trasformazione di Lotaresco – “terra di Lotario”. Del periodo medievale, quando il borgo divenne importante per la sua struttura difensiva, resta una chiara impronta nella conformazione delle abitazioni che si distinguono per le mura spesse e le finestre alte e strette.

Nella vostra passeggiata, soffermatevi sulla sede del Municipio, il Palazzo degli Acquaviva duchi di Atri, che detennero il feudo dal 1308 in comproprietà con Trasmondo III di Castelvecchio, e sulla Porta Castellana, altra testimonianza dell’antica gloria medievale. Ammirate anche il Palazzo De Vincenzi, esempio di architettura civile ottocentesca dove nacque Giuseppe De Vincenzi, che fu l’antesignano dell’aratura meccanica dei terreni, impiantò i primi vigneti specializzati e brevettò diversi sistemi di lavorazione dell’uva. 

Nella parte più alta del paese, poi, incontrerete la particolare piazza dalla pavimentazione a scacchiera: chissà, magari potreste organizzare una partita vivente in una cornice medievale che vi farà sentire ancor di più re, regine, alfieri o cavalieri!

D’obbligo una visita all’Abbazia di San Clemente al Vomano, che sarebbe stata realizzata nel IX secolo per volontà di Ermengarda, figlia dell’imperatore Ludovico II. In stile romanico, colpisce per la bellezza del portale e per il suo ciborio, risalente al XII secolo, tra i più antichi e monumentali in Abruzzo. 

Proseguendo sulle tracce delle importanti testimonianze del passato, raggiungete nella Piana dei Cesari i ruderi di un grande centro di produzione di vino, olio e “garum” del periodo italico-romano e il Museo Archeologico “G. Romualdi”, che custodisce i reperti rinvenuti nel sito archeologico di Grasciano, risalenti al Neolitico.

Per una sosta gastronomica, vi suggeriamo di assaporare i piatti della tradizione locale, tra cui una particolare versione del classico timballo teramano, che qui diventa il timballo di scrippelle notareschino: mentre nel primo si alternano strati di crespelle e strati di ragù con le polpettine di carne, qui il condimento viene messo all’interno delle crespelle, arrotolate e poste in teglia. Golose.

Accompagnate queste squisitezze con una perla di Notaresco, che è infatti Città del Vino: il Colline Teramane Montepulciano d’Abruzzo DOCG, un vino rosso che saprà allietare il vostro palato tra un boccone e l’altro.

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