Morro d’Oro
Un vecchio “muro” divenuto un borgo “d’oro”
Del borgo di Morro d’Oro si parla per la prima volta nel 1021 quando, in una donazione al Monastero di Montecassino, si fa cenno a un “muro” e a “un castello veccio”.

Quel mucchio di pietre, che nella parte più antica ha mantenuto la struttura quattrocentesca, oggi ci appare come un borgo signorile.

Nella piazza del paese vi attende la Chiesa di San Salvatore e San Nicola, dalla grande pianta rettangolare, suddivisa in tre navate da cinque campate ciascuna. All’interno sono presenti altari lignei del 1500 e 1600, tele del Ragazzini del 1600 e una statua della Madonna in terracotta del 1500, di scuola atriana , perfettamente restaurati. 

Accanto alla Chiesa, vi suggeriamo di visitare Palazzo De Gregoriis che ospita il Museo della Civiltà contadina, Arti e Tradizioni popolari: una ricca esposizione di oltre 300 oggetti che raccontano oltre due secoli di attività agricole e artigiane. 

Nei dintorni del paese, immersa tra vigneti ed uliveti, tappa obbligata è l’Abbazia di Santa Maria di Propezzano, semplice nel suo splendore, importante punto di riferimento lungo il percorso adriatico verso la Terra Santa. Tradizione vuole che sia stata edificata dopo un’apparizione della Madonna, il 10 maggio 715, ma quella che oggi ammiriamo dovrebbe risalire al 1285, nella sua struttura romanica e nella tipica disposizione dei monasteri benedettini. Splendidi il portale in pietra, detto Porta Santa, forse opera di Raimondo di Poggio agli inizi del 1300, e l’interno a tre navate con affreschi del ‘400.

A un paio di chilometri dal paese, si erge su un colle l’ex Convento di Sant’Antonio Abate, oggi di proprietà privata. Insediamento francescano dei Frati Minori dal 1260, è stato recuperato a metà ‘800 dalla famiglia Rozzi che decise di intervenire, seguita dalla famiglia Cerulli che alla fine del secolo scorso avviò importanti restauri, conclusi dalla famiglia Marziani, attuale proprietaria. 

Non potete lasciare Morro d’Oro, però, se non avete prima assaggiato l’eccellenza del gusto locale: l’olio Tortiglione. È un antico olio che nasce dalla tradizionale raccolta manuale delle olive; il suo nome deriva dal caratteristico tronco che si attorciglia su se stesso. Le olive di questa varietà maturano tardivamente, producendo un olio ricco di polifenoli, antiossidanti, da cui il caratteristico gusto amaro e piccante. Vi consigliamo di abbinarlo a carni alla griglia e zuppe di verdure e di legumi.

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